Dal 22 al 28 settembre torna la settimana della moda e si preannuncia un’edizione molto diversa dalle altre. A partire dalle sfilate: nel rispetto delle norme anti contagio, la Milano Fashion Week 2020 sarà fruibile in modalità phygital. Il termine è stato creato per indicare l’unione di physical e digital: le sfilate fisiche si alterneranno a eventi online, dando vita a una manifestazione “ibrida”.
Grandi ritorni alla Milano Fashion Week 2020
Tante novità sono attese in questa edizione della settimana della moda milanese. Per la prima volta, vedremo insieme le collezioni femminili Primavera Estate 2021 e quelle maschili, che solitamente sfilano a gennaio e giugno.
E poi ci sono i grandi ritorni: tornano sulle passerelle milanesi Dolce&Gabbana dopo tanti anni dalla loro ultima partecipazione. Ancora più clamore ha destato la presenza eccezionale di Valentino, assente alla Fashion Week di Parigi per puntare su Milano e sviluppare “un grande progetto con i miei team sul concetto di identity”, come affermato da Pierpaolo Piccioli, Direttore Creativo di Valentino.
Le due maison si aggiungono a quelle già confermate di Armani, Versace, Prada, Max Mara, Fendi, Alberta Ferretti, Etro e Salvatore Ferragamo.
Sfilate a porte chiuse: la rivoluzione di Armani
E poi c’è la novità più clamorosa della Milano Fashion Week 2020: Armani sfilerà per la prima volta in diretta televisiva, come affermato da Re Giorgio in un’intervista al Corriere della Sera.
La sfilata andrà in onda il 26 settembre su La 7 con la conduzione di Lilli Gruber. Un vero e proprio show a porte chiuse a cui potranno assistere tutti, anche se solo virtualmente.
Una novità eclatante che segue un altro passaggio della rivoluzione operata dal designer italiano, come sempre un modello da seguire: le sue collezioni di alta moda non avranno stagionalità allo scopo di evitare gli eccessi e valorizzare la qualità.

L’impegno di Re Giorgio
“Il senso di responsabilità è un dovere morale”, così lo stilista ha motivato la decisione di sfilare a porte chiuse. Un dovere avvertito molto forte da Giorgio Armani, che ha complessivamente donato circa due milioni di euro suddivisi tra diversi ospedali, e che in piena emergenza aveva immediatamente scelto di convertire tutti i suoi stabilimenti italiani nella produzione di camici monouso per il personale sanitario.
Pronte a seguire la Milano Fashion Week 2020? Intanto, se siete in città, godetevi un po’ di shopping alternativo in quattro boutique imperdibili!